Con l’annuncio dell’uscita di Horizon Forbidden West previsto per il 2021, mi è sembrato quanto più adatto portarvi una serie di considerazioni su uno dei titoli più attesi dell’anno.
Horizon Zero Dawn ha spiazzato la critica mettendo sul piatto un concept unico, caratterizzato da una storyline atipica e da un Mecha design da paura.
Il titolo di Guerrilla Games ha fatto incetta di nomination e premi, non sorprende quindi che il sequel abbia sulle spalle il peso delle enormi aspettative di tutta la comunità gamer.
Ma cosa ci piacerebbe vedere nel tanto atteso sequel?

1) Un Melee decente
Neanche a dirlo nel primo capitolo ci sono difetti meno evidenti e altri più… imbarazzanti.
È il caso degli attacchi da mischia, gestiti in maniera pessima.
Per esempio quando Aloy prova a colpire un nemico distante si trasferisce magicamente a portata del suddetto a una velocità di 1000km/h. Ma l’elemento più emblematico è Il colpo leggero, che risulta praticamente inutile, perché i nemici non sembrano nemmeno subirlo. Ora siccome non si tratta di un pacca sulla spalla ma di un colpo sferrato con una potente lancia di ferro vi aspettereste che almeno i robot più piccoli barcollino, invece questo non succede proprio, al contrario continueranno a sferrare colpi. Nelle difficoltà inferiori potrebbe non sembrare un problema ma in quelle superiori fa davvero la differenza.
Proprio per questo motivo ho depennato il colpo leggero dalla mia lista dei comandi utili quanto prima, per non utilizzarlo mai più.
Caso opposto invece per il colpo potente che farà letteralmente ribaltare il 90% dei nemici con massimo un paio di colpi. Va da sé che per le fasi iniziali, dove non affronteremo macchine grosse, il colpo potente lo useremo molto frequentemente. Il contrario invece nelle fasi successive, dove saremo quasi costretti a dimenticarli per le battaglie più “serie”.
Rendere il tutto più equilibrato sarebbe il massimo, soprattutto perché il sistema di uso delle armi a distanza è di primissimo livello. Se si riuscisse a fare lo stesso con i melee o addirittura integrare tra loro i due sistemi con una serie di tecniche si raggiungerebbe il capolavoro.

2) Un mondo più dinamico
Gli Open World hanno raggiunto livelli di dettaglio immensi, dando l’impressione di avere una propria vita grazie anche a sistemi di quest dinamici che offrono libertà di scelta su più finali ai giocatori. Molti degli eventi o delle missioni secondarie poi, ti catapultano all’azione durante le fasi esplorative, spezzando i ritmi e donando alacrità a un ambiente altrimenti inerte. Sebbene infatti venga utilizzato in maniera egregia come strumento complementare alla narrazione, l’universo di Horizon Zero Dawn è rimasto a una concezione più statica di Mondo Aperto.
Le quest, soprattutto le secondarie, sono per lo più date da NPC che ci chiederanno aiuto per risolvere un problema mandandoci da punto A a punto B e ritorno. Missioni troppo lineari, sicuramente non un’esperienza alla The Witcher 3, ma è tutt’altro che impossibile capovolgere la situazione. Non c’è bisogno di fare mondi immensi vuoti, bastano mappe più piccole e dense di attività da poter svolgere.
Da considerare anche la possibilità di espandere la mappa più in verticale, dando spazio alle esplorazione di sotterranei, montagne o edifici. Le scelte di certo non mancano e ci aspettiamo qualcosa di più moderno sotto questo punto di vista!

3) Distruzione su un nuovo livello!
Diciamo che Horizon ha preso molti spunti per i suoi giganti meccanizzati, in particolar modo dai mostri di casa Capcom. Ovviamente sto parlando di Monster Hunter, proprio come nel suddetto capitolo le creature meccaniche possono infatti essere smontate fino al telaio, distruggendo le corazze e i pezzi più superficiali. Non sarà possibile però rimuovere delle vere e proprie parti del corpo, ed è un peccato al quale si può facilmente rimediare.
Potrebbero spingere questo concetto oltre a quanto abbiamo già visto, sfruttando la loro natura da automi per rimuovere anche intere parti del corpo quali code, estensioni, arti o sezioni precise… O triggerando azioni particolari una volta rimosse le corazze nei punti deboli.
Renderebbe l’esperienza ancora più intensa e realistica. Se gestita nel giusto modo ha tutto il potenziale per superare chiunque sotto questo aspetto.
4) Più Dungeon non sarebbero male…
I Dungeon di Horizon ci sono piaciuti, molto!
I Calderoni oltre a dare un background del “nuovo mondo” ci fanno percorrere in toto le fucine di GAIA. A parte la meraviglia visiva e la possibilità di raccontare e analizzare le tecnologie che hanno ricostruito il mondo, rappresentano delle belle sfide.
Vista la quantità di macchine presenti in gioco, probabilmente destinata ad aumentare, c’è un potenziale enorme da sfruttare.
Da considerare anche un aumento degli altri tipi di Dungeon, più esplorativi, con piccoli enigmi da risolvere e diversi Excursus sul “vecchio mondo”.
Purtroppo in Zero Dawn non sono molti e vorremmo sinceramente vederne qualcuno in più, sempre mantenendo la qualità di quelle che conosciamo.

5) Le abilità non bastano mai.
L’albero delle abilità può sicuramente essere migliorato, dando più possibilità di combinazione tra le diverse armi e macchine a disposizione o per rendere i combattimenti più scenografici.
Anche qui vogliamo vedere una maggiore fluidità, un uso intelligente di tutte le possibilità che il gioco ha da offrire, vogliamo essere sorpresi!
Come GDR il primo ha svolto un buon lavoro, ma anche qui c’è bisogno di dare una spinta ulteriore sulle animazioni e sulla dinamicità dei combattimenti per fare il vero salto di qualità.
Ci aspettiamo grandi cose da Horizon!
Zero Dawn si è dimostrato un ottimo titolo, che può tuttavia essere migliorato sotto diversi aspetti. Come primo “esperimento” di una serie il risultato è notevole, ma ora c’è bisogno di fare un passo oltre a livello tecnico e modernizzare gli aspetti meno convincenti del gameplay.
Il prossimo titolo di casa Guerrilla sarà fondamentale per consolidare le basi di un brand dalle possibilità pressoché infinite, oppure distruggere l’eccellente lavoro fatto finora.
Non ci resta che aspettare e sperare!
Trovate altri articoli e approfondimenti dal mondo videoludico su Cinewriting!