Dislyte: musica, divinità e pop-up

Dislyte è un titolo per dispositivi mobile free to play con elementi gacha di recente uscita, di Lilith Games. Per parlarne, desidero partire dalla pubblicità, con una questione che abbraccia anche altri free to play. Forse, vi sarà capitato di incontrarla su YouTube. In caso contrario, a me l’onore di riempirvi gli occhi di cringe col video di seguito.

Davvero, non capisco a chi possa venire voglia di giocare ad un titolo dopo aver visto una pubblicità simile. E il web è pieno di ad simili, in cui amici si confrontano sull’unità più cool che hanno pescato. Un altro esempio imbarazzante è la pubblicità di Guardians of Cloudia, in cui il team di sviluppo si scusa per l’attesa, sciorinando le caratteristiche del titolo. Forse, semplicemente non sono il target di pubblicità simili.

Ma torniamo a Dislyte: perché ricorrere alla pubblicità tremenda menzionata sopra, quando il trailer di lancio è tutto quel che serve?

“Most Badass Gods Ever”

Nel mondo di Dislyte, simile al nostro, si è verificato un miracolo che ha donato speciali capacità ad alcuni individui, conosciuti come Esper. Non parliamo di quirk come in My Hero Academia, bensì di una sorta di rinascita di avatar ispirati a divinità ed esseri mitologici delle tradizioni più disparate. Dal trailer vediamo una Valchiria, Brynn, protagonista del titolo, poi Drew, una sorta di Anubi in versione maggiordomo, e ancora abbiamo versioni moderne e reimmaginate di Chang’e, dea cinese della luna (che abbiamo visto in Over the Moon su Netflix), Freya, Ercole, e chi più ne ha ne metta.

Siamo nel territorio del più classico degli hero collector, con battaglie automatiche e un focus sul farming compulsivo, ma i design peculiari riescono a mio avviso a lasciare il segno, aiutati dalla musica scelta, che caratterizza fortemente il titolo, ed utilizzata anche come fulcro del primo evento di community, un festival musicale interattivo su Youtube, Xhz Music Festival.

Dopo qualche settimana , credo di poter iniziare a dare alcune impressioni preliminari del titolo. Come sempre, per giochi simili molto può variare nel corso del tempo, positivamente o negativamente, in base al supporto del team di sviluppo. Senza dubbio, l’aspetto musicale è il più curato del titolo, e forse potrebbe avere una vita propria parallela, come accade per Arknights (parlai qui di questo elemento) e i brani rilasciati da Riot Games per vari eventi legati al mondo di Runeterra. Ma andiamo più a fondo nel gameplay di Dislyte.

Side A

Senza dubbio la quantità di contenuti disponibile dal lancio non è male, con una Storia blanda ma che si lascia giocare, diversi livelli per accumulare materiali, sfide con squadre di altri giocatori, Club, ovvero gilde, in cui ottenere punti e ricompense, e anche un piccolo rhythm game. Il menu consiste di tre zone, partendo dalla base operativa degli Esper, e vede poi edifici che “accolgono” le varie voci disponibili.

A livello di concept, il mondo di Dislyte trasformato dal miracolo non è male.

Un elemento che avvicina Dislyte ad Arknights è il bilanciamento dei personaggi: nelle intenzioni dei creatori, nessun Esper deve essere uguale ad un altro, dunque anche se un 5 stelle, di maggior rarità e difficile da trovare, sarà generalmente indicato per più situazioni, anche un umile 3 stelle ha ragione di esistere, e può impiegare tattiche proprie.

Oltre alle caratteristiche personali, è presente anche un sistema di equipaggiamenti, che in maniera simile a Genshin Impact si farmano in stage specifici e consentono di donare skill passive per personalizzare le squadre.

Preparatevi a lasciare il telefono a farmare in automatico.

Side B – Il crepuscolo degli dei

È il momento di parlare del lato oscuro della Luna di Dislyte. In quanto free to play, tutta la struttura e il design ruotano attorno al generare bisogno di far spendere in microtransazioni. Al momento, per la mia prova ho voluto investire solo sulla card mensile (da 5 Euro con una piccola ricompensa quotidiana, ma ne esistono varie, e anche un Pass a pagamento), per dare un minimo al team di sviluppo, e non ho provato necessità di altro, ma ecco la nota più stonata: Dislyte non manca mai di ricordarmi che esistono vagonate di pack speciali in vendita, con pop-up che spuntano spessissimo.

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Persino la presenza di un pacchetto gratuito riscattabile ogni giorno che dona energia per affrontare gli stage è solo un modo per spingere a visitare il negozio, e magari portare a cedere a quell’offerta che garantisce il 170% del valore…

Ne sei sicura, Anesidora?

Può sembrare una caratteristica ignorabile, ma appare con una frequenza tale che per me rovina abbastanza l’esperienza utente. Ed è un peccato, perché a livello di stile e design dei personaggi Dislyte convince, e si nota cura nel realizzare questi aspetti; navigare nel team e vedere l’animazione di ogni membro è sfiziosissimo, come ammirare i filmati che accompagnano le mosse supreme impiegate nelle vagonate di battaglie da affrontare.

È anche divertente la sequenza di pesca degli stessi, in cui si scratcha un disco, con jingle, luci e suoni (in maniera simile ad una slot machine, direte? Innegabile, a titoli con queste meccaniche occorre sempre giocare con attenzione per non lasciarsi irretire da pratiche predatorie, fa sempre bene ricordarlo), e l’entrata in scena del nuovo Esper come se fosse una rockstar.

Tuttavia, le chance di ottenere Esper di rarità massima sono abbastanza basse, e averne uno assicurato dopo ben 120 tentativi non è proprio fantastico. Attualmente è in corso un evento dedicato all’Esper Ollie, e la probabilità di pescarlo quando si ottiene un 5* è del… 10% (ricordo che un 5* ha normalmente l’1% di chance di esser trovato). Decisamente poco, considerando che la media per altri giochi è del 50% circa. E dopo 350 giri (sì, trecentocinquanta… senza considerare risorse guadagnate gratuitamente, la cifra sarebbe assurda) la chance aumenta del 10% ogni 50 giri… no, non ci siamo decisamente sotto questo aspetto. Se volete approcciarvi a Dislyte con la speranza di ottenere i personaggi più rari e nuovi, meglio lasciar perdere in partenza, la strada è decisamente in salita.

In questo primo mese il gioco è stato generoso con le risorse, e addirittura esiste un banner che garantisce un 5* tra due molto forti dopo pochi tentativi, ma una volta trascorsa la fase di “luna di miele” queste potrebbero iniziare a scarseggiare. Starà al team di sviluppo garantire un gameplay bilanciato e accessibile per tutti, anche per chi non ha trovato vagonate di 5*.

In chiusura…

Lo stile di Dislyte brilla attraverso la musica e la caratterizzazione dei personaggi, e i vari trailer del canale ufficiale (dimentichiamoci delle pubblicità con attori reali). Il gameplay è basilare e in linea con gli standard del genere, tra lungo farming di risorse e decine di mappe, ma può intrattenere per un po’ se si riesce a tollerare i continui pop-up nei menu che ricordano delle varie possibilità di spesa.

In sintesi, Dislyte non è male: punta tutto sull’essere cool, e ha una superficie che splende nonostante uno scheletro e meccaniche alla base di gameplay e design free to play che non variano troppo rispetto a decine di altri titoli. Un ulteriore passo andrebbe fatto riguardo l’ottenimento di nuove unità, al momento relegate dietro chance ridottissime, ma il bilanciamento degli scontri non rende essenziale avere solo personaggi rari. Può valere una prova, con diverse riserve, in ogni caso consiglio assolutamente di ascoltarne la bella soundtrack, davvero riuscita.

Qui il sito ufficiale di Dislyte .

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