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Bad Dream: Coma

Available Platforms
Release Date

9 marzo 2017 (20 aprile 2021 famiglia Xbox)

Developer

Desert Fox

Publisher

Games Box, Ultimate Games S.A.

Deals
Benvenuti in Bad Dream: Coma. Un gioco punta e clicca dove lo stile unico d’arte minimalista crea un’esperienza indimenticabile e d’atmosfera. Viaggia attraverso un surreale e inquietante mondo dei sogni dove tutto dipende dalle tue azioni.

Grazie al crepitante e fecondo mercato indipendente le avventure grafiche punta e clicca – da tempo cadute nel dimenticatoio mediatico – stanno infine godendo di una seconda e rinnovata giovinezza. Una realtà tanto innegabilmente esaltante quanto limitata, come spesso accade a fenomeni videoludici di tale portata, ad una ristretta nicchia di appassionati. E’ peraltro un piacere scoprire – tra le nutrite fila degli store online – piccole perle dell’industria videoludica indipendente quali Machinarium, The Wardrobe, la saga di Deponia, Broken Age e molti altri a seguire. Un mercato di sicuro interesse che in qualche anno fa è stato positivamente scosso dal chiacchierato gioco quest’oggi preso in esame. Realizzato dai ragazzi di Desert Fox e pubblicato per la prima volta sulla piattaforma di Steam il 9 marzo 2017, Bad Dream: Coma approda infine anche sullo store Microsoft in tutta la sua folle ed onirica verve, pronto a deliziare con le sue geniali intuizioni ludiche anche il pubblico Xbox. Ho recensito questo titolo tramite un codice review fornitomi dal publisher.

Tra lirismo e onirismo

Abbandonatosi alle dolci braccia di Morfeo, un uomo senza nome si ritrova intrappolato in un sogno dalle macabre tinte. Impossibilitato a svegliarsi da questa imperitura condizione onirica, si scoprirà prigioniero di una fitta rete intrapsichica ove i pensieri dei soggetti sognanti partoriscono creature d’incubo. Nel vano tentativo di fuggire dalla trama onirica tessuta loro da una misteriosa figura, i soggetti intrappolati si trovano dunque costretti a tentare il tutto per tutto pur di risvegliarsi dall’incubo. A nulla servono tuttavia i tentativi di suicidio messi in atto dai prigionieri, che si ritrovano ben presto alla mercé di dolori lancinanti, tra mutilazioni e smembramenti, facili prede dei costrutti psichici da loro evocati nella landa dei sogni. Sembra infatti che, volenti o nolenti, gli sventurati abitanti dell’incubo non riescano nemmeno a morire, in una spirale prometeica di sangue e soprusi. Spetterà dunque all’ignoto protagonista svelare l’arcano e liberare dall’agonica immortalità se stesso e chi, durante il suo cammino, lo aiuterà a riportare la Morte tra i sognanti.

 

La profondità narrativa e l’indiscutibile fascino del soggetto stesso di Bad Dream: Coma, unitamente al complesso sistema di scelte morali (che modificheranno sensibilmente l’esito finale dell’avventura), sono già di per sé bastevoli a rendere il titolo un instant classic del punta e clicca. Nonostante alcuni eventi di gioco risultino innegabilmente più deboli e – conseguentemente – meno interessanti (soprattutto nelle battute finali dell’opera), e i dialoghi risultino a tratti eccessivamente espliciti, il gioco dei ragazzi di Desert Fox appare quanto mai coeso, omogeneo e ben scritto, proponendo al giocatore – in appena due ore di gioco – tematiche mature ed intelligenti: a partire dalla più radicale messa in dubbio della morale “spettatoriale” fino ad arrivare ad una vera e propria ricerca estetico-filosofica sul mezzo, attuando una sapiente decostruzione del medium videoludico tout court all’insegna della più squisita metanarrativa, Bad Dream: Coma si presenta come un’esperienza unica e totalizzante da non non lasciarsi scappare.

 

Un classico punta e clicca

Da un punto di vista prettamente ludico, Bad Dream: Coma si presenta come un punta e clicca di stampo classico, in prima persona, recante echi ludici tipici delle produzioni Microïds. Nei panni del misterioso ed anonimo protagonista avremo modo di interagire attivamente con l’intero quadro a schermo, a partire da piccoli oggetti che, per quanto inutile che possa sembrare, si infrangono al “click“, item chiave da raccogliere, personaggi con cui parlare, e strade da percorrere per cambiare sfondo di gioco.                                                                                                  In linea con la più classica e collaudata formula ludica punta e clicca, saremo dunque chiamati a risolvere una serie di piccoli enigmi ambientali per progredire nella narrazione e completare uno degli otto capitoli in cui è suddivisa l’opera Desert Fox. Nota dolente è tuttavia la qualità dei suddetti rompicapi, alle volte eccessivamente semplicistici e poco stimolanti. In compenso, la folle paura di compiere un’azione moralmente sbagliata, che precluda peraltro il raggiungimento del good ending, porta il giocatore ad aguzzare l’ingegno, facendolo riflettere sui possibili effetti di qualsivoglia sua minima ed apparentemente banale azione, contrapponendosi fermamente alla mancanza di una vera e propria sfida intrinseca alla produzione.

L’arte del disegno

 

Artisticamente parlando, Bad Dream: Coma stupisce da qualsivoglia punto di vista. Lo stile grafico, così bozzettistico ed al contempo così minuzioso e certosino, si amalgama alla perfezione con l’immaginario grottesco ed orrorifico che permea ogni quadro dell’avventura grafica. Le creature oniriche, nella loro macabra e truculenta rappresentazione, sembrano prendere vita dalle pagine delle opere di Junji Itō e H.P. Lovecraft, creando un barbarico pantheon di disgustevoli orrori visivi. La scelta di colorare solo taluni e specifici elementi a schermo rafforza l’impatto visivo tutto, marcando il lato più squisitamente torbido dell’esperienza onirica. Man mano che le nostre azioni diverranno lentamente ma inesorabilmente più bieche e lascive, lo schermo si tingerà di vivido e rosso sangue, sottolineando – come un memento mori – il disdicevole effetto del nostro nefasto passaggio nella terra d’incubo. Se, al contrario, riusciremo a mantenere la retta via, non sporcandoci mai le mani di sangue altrui, saremo invece in grado di assistere ad un radicale mutamento dell’atmosfera onirica, ora privata dei suoi più spiacevoli connotati.

 

Conclusione

Bad Dream: Coma è uno di quei titoli che gli amanti del punta e clicca classico non possono per nessuna ragione al mondo lasciarsi scappare. Un’opera narrativamente, filosoficamente ed esteticamente complessa, che in sole due ore di gioco (a run) è in grado di stupidre ed ammaliare. Un titolo da vivere tutto d’un fiato, senza interruzione alcuna, che siamo sicuri piacerà a qualsivoglia tipologia di giocatore. L’ennesima perla che il mercato indie contemporaneo, per quanto saturo, è in grado – ogni tanto – di offrire. Un gioco che – al netto di qualche difetto comunque non trascurabile – speriamo possa godere negli anni a seguire di sempre maggiore attenzione mediatica.

 

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Recensione di Giorgio Fraccon

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8

Ottimo

Pros

  • Narrativamente lodevole
  • Filosoficamente impegnato
  • Visivamente spettacolare
  • Il modo in cui le scelte influenzano lo sviluppo narrativo sono semplicemente eclatanti
  • Alta rigiocabilità

Cons

  • Peccato solo per gli enigmi a momenti eccessivamente semplici
  • Alcuni dialoghi appaiono eccessivamente espliciti