Ender Lilies Quietus of the Knights recensione header

Ender Lilies: Quietus of the Knights

Available Platforms
Release Date

21 Giugno 2021

Developer

Live Wire, Adglobe

Publisher

Binary Haze Interactive

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La storia di Lily e del cavaliere imperituro inizia a Finis, un regno caduto in rovina a causa della necropioggia. Un RPG a scorrimento orizzontale ambientato in un mondo tragico e bellissimo, in cui un istante d'esitazione può essere fatale. Raduna i tuoi compagni e arriva con loro alla verità.

 

Un sotterraneo. Una fanciulla corre. Incontra qualcuno, un essere ormai corrotto dall’impurità, una volta umano. Con fare incerto, la ragazzina si lancia per schivare gli artigli della creatura, e anche se il suo tentativo di evitare l’attacco dell’avversario è goffo, riesce nell’intento. Il suo aspetto così poco minaccioso potrebbe far pensare che a breve sarà vittima di un nuovo assalto, ma non è così. Una delle sfere che la circondano si materializza nella figura di un cavaliere spettrale, che fende il nemico con un colpo di spada. Lo scontro finisce in pochi attimi, e il lungo viaggio di Ender Lilies: Quietus of the Knights riprende, nel regno di Finis, piagato da una pioggia di morte che lo ha corrotto sin nelle fondamenta.

 

 

Ho voluto parlare dell’animazione di schivata della protagonista di questo metroidvania, perché credo sia un dettaglio particolarmente interessante: tramite un’animazione, viene caratterizzata nel suo essere inizialmente impreparata a quel che l’aspetta, mentre inciampa un passo alla volta in un mondo ostile brulicante di minacce. Eppure, lei è l’unica che può salvare quel poco che è rimasto: in quanto appartenente alle vestali, è dotata del potere di eliminare l’impurità, in un reame che non ha più vita o speranza.

Come da tradizione del genere, proseguendo nell’avventura si ottengono sempre più abilità utili in combattimento e per spostarsi, che permetteranno di superare ostacoli e raggiungere nuove porzioni di mappa prima inaccessibili; ad un certo punto avremo una “vera” schivata, a testimoniare l’evoluzione del nostro arsenale, e delle capacità della vestale. Anche se si ha costantemente la sensazione di diventare più forti (ma senza arrivare mai a spezzare il gioco diventando invincibili, qualche semplice disattenzione costa un viaggio ai checkpoint), il design del personaggio principale continua a trasmettere una sensazione di fragilità, come di un fiore sempre sul punto di esser spezzato, e cadere.

 

 

Sopravvivere nel mondo di Finis

La nostra protagonista è esposta agli attacchi nemici, ma non combatte direttamente: interviene utilizzando spiriti sotto il suo controllo, dai vari effetti: alcuni avranno utilizzi illimitati, altri sono sottoposti a cooldown e cariche da ripristinare presso i checkpoint. Alle abilità, che consentono di sfruttare la forza di boss e miniboss sconfitti, e sono potenziabili, si aggiunge un sistema di livelli, per cui sconfiggendo nemici e assorbendone l’impurità, si diviene sempre più potenti. Tuttavia, ad aver particolare importanza sono i Cimeli, equipaggiamenti che donano bonus passivi, come danni ridotti, oppure maggiori punti vita, o cure. Leggere le descrizioni di questi artefatti aiuterà ad unire certi puntini nella cupa storia del mondo che esploriamo, con dei piccoli guizzi che ho trovato davvero azzeccati. Esplorare per bene le aree spesso premia con informazioni in forma di documenti, oppure materiali per potenziarsi, e reliquie. Tranne rari casi, combattere i nemici “comuni” non è obbligatorio, anzi converrà apprenderne i pattern per evitarli e poter passare oltre senza subire danni, per proseguire in scioltezza nella visita delle diverse aree.

 

WallPaper_001 Ender Lilies Quietus of the Knights
Un’altra normale, piovosa giornata a Finis, tra arcieri e nemici possenti in grado di ridurci in briciole.

 

 

In cerca della via

A proposito di esplorazione, desidero far emergere un elemento che ho trovato traballante in Ender Lilies: la mappa di gioco. A livello strutturale, per quanto l’ispirata direzione artistica possa mitigarla, ho avuto la sensazione di visitare di volta in volta ambienti poco coesi, separati troppo nettamente (con alcune importanti eccezioni). Non aiuta la lettura dei nostri spostamenti la visualizzazione nel menu, che situa il nostro personaggio come un simbolo nella stanza, ma senza indicarne la posizione precisa.

Per rendere più semplice la vita, ci saranno dei punti rossi ad indicare le uscite da esplorare, ma sarebbe stato bello avere anche un sistema di segnalini per poter indicare punti di interesse o su cui tornare una volta acquisite altre abilità. Questi sono gli unici appunti che muovo alla “comodità” del gioco, perché generalmente, a parte degli improvvisi picchi di difficoltà ed aree meno bilanciate (nello specifico, le ultime), presenta anche idee che rendono il viaggio più maneggevole: ad esempio, teletrasporti tra checkpoint sin da subito, e ritorno immediato all’ultimo visitato, opzioni molto gradite.

 

 

 

Ender Lilies Screenshot PanchinaEnder Lilies Screenshot Panchina
Parlando dei checkpoint, questi sono spesso tra le aree dal maggior impatto scenico.

 

 

Un fiore che germoglia sul campo di battaglia

I momenti più intensi di Ender Lilies sono senza dubbio le boss fight. Un aspetto che ho apprezzato particolarmente è come le informazioni disponibili nelle molte note trovate in giro permettano di ricostruire la storia del luogo, e anche parte del tormento vissuto da chi affronteremo. Diversi nomi si susseguono nei fiumi di inchiostro che potremo leggere, spesso ultime testimonianze di chi sapeva che la fine fosse inevitabile, ma ha deciso di combattere fino all’ultimo l’impurità, magari per proteggere qualcuno. Non ho utilizzato senza motivo il termine tormento, dal momento che le battaglie, per quanto brutali, rappresentano infine un atto di pietà da parte della protagonista, che alla loro conclusione potrà purificare la povera anima che ha sconfitto, ponendo fine alle sue eterne sofferenze.

 

 

Ender Lilies Screenshot Boss
Dopo la battaglia, il silenzio. 

 

 

Questo tono viene secondo me ben enfatizzato dalla colonna sonora, curata dalla band indie Mili: ogni scontro vedrà più fasi, e spesso nell’ultima, quando l’avversario sfodera ogni trucco rimastogli e un’aggressività incredibile, a fare da contraltare ci sono melodie che ricordano un carillon, o delle ninnananne. Un contrasto che gioca con le aspettative e spiazza, funzionando, e può far ripensare a questi duelli come al tentativo di salvare da un incubo chi abbiamo di fronte. Mi ha particolarmente convinto l’uso della voce in alcune tracce e, per citare un caso specifico, mi ha positivamente fatto rabbrividire l’inclusione nella traccia di una delle aree più pericolose del gioco di un improvviso sussulto umano, in grado di scuotere durante l’esplorazione.

 

 

Ender Lilies Screenshot Storia
Un ulteriore premio per aver sconfitto i boss è scoprirne il passato, in brevi sequenze narrative.

 

 

La carta su cui questo titolo punta è indubbiamente quella dell’atmosfera: se desiderate esplorare un universo decadente con meccaniche metroidvania e potrete perdonarne alcune incertezze, Ender Lilies saprà probabilmente pizzicare le corde giuste. Nel suo viaggio, la vestale conoscerà storie tragiche, e toccherà con mano l’impurità, avvicinandosi sempre di più ad un abisso che non mancherà di ricambiare lo sguardo. La formula funziona principalmente grazie ad un’ispirata presentazione audiovisiva, interessata purtroppo su Nintendo Switch da alcuni rallentamenti, e dettagli (di cui uno che mi ha ricordato l’avventura di un certo Wander) che portano ad avere a cuore il destino di quella fanciulla circondata da spiriti, carica di determinazione, pronta ad immergere le mani nel sangue, ad inciampare e a rialzarsi. Ancora, e ancora.

 

Commento finale

Ender Lilies è un titolo che cattura, e riesce a mettere in secondo piano alcuni limiti a livello di mappa e bilanciamento. Dopo il primo paio d’ore meno intense e di rodaggio, diventa un piacevole fardello trovarsi invischiati nel viaggio alla ricerca di risposte sulla piaga dell’impurità che ha stravolto la vita di Finis. Il battle system consente diverse sperimentazioni, risultando sempre fresco grazie a più build, ed è facile cadere nella trappola del dirsi “Esploro un’ultima stanza e poi smetto”, finendo per fare le ore piccole. A incorniciare quest’epopea maledetta, una colonna sonora curata, che culla le orecchie anche dopo aver spento la console, e posato il controller.

 

 

Recensione a cura di Marcello Cascio.

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8

Ottimo

Pros

  • Colonna sonora curata e ammaliante
  • Il meccanismo da metroidvania funziona e cattura
  • Il battle system basato su spiriti e skill intercambiabili invoglia a sperimentare diverse build.

Cons

  • Incertezze tecniche nella versione su Nintendo Switch
  • La struttura della mappa non convince fino in fondo.
  • Alcune zone e nemici sono poco equilibrati