
Haiku the Robot
Available Platforms
Genre
Action , Metroidvania
Release Date
28 aprile 2022
Developer
Mister Morris Games
Publisher
Mister Morris Games
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Questa recensione di Haiku the Robot è anche disponibile in forma video, sul canale YouTube di CineWriting, se preferite.
Haiku the Robot parla, tra le sue righe, di vita, di fragilità, caducità. Concetti che esistenze sintetiche forse farebbero fatica ad afferrare. Il mondo di Arcadia è corrotto, e nei suoi corridoi serpeggiano automi completamente stravolti da una sorta di follia. Il piccolo essere meccanico che controlleremo, Haiku, pare tuttavia immune a questo morbo, e osserva con entusiasmo ogni cosa. Proprio per la sua differenza rispetto a molti altri personaggi che incontreremo, è ancora più doloroso quando, nel momento del game over, il sorriso del protagonista si trasforma nel volto sfigurato dei suoi nemici. Sembra quasi chiederci “Come hai potuto permettere questo?” Sono diversi i dettagli simili a questo che rendono ricco il titolo, di cui desidero dare il mio parere in questa recensione, basata sulla versione per PC pubblicata il 28 aprile 2022.
Filosofia e cura dei dettagli
Nell’economia di un Metroidvania le risorse sono quanto di più prezioso esista, in primis gli strumenti ottenuti, che consentono di far proprio il mondo, che da inospitale si trasforma quasi in casa, inoltre in Haiku the Robot troveremo numerosi pezzi di ricambio, da nemici o in curiose strutture. Un’idea che credo mi abbia aiutato a comprender meglio lo spirito di Haiku, oltre il gameplay, è in alcune stanze che potremmo definire “vuote”, ma con informazioni che secondo me valgono più di qualsiasi tesoro. Incontri con personaggi afflitti, che potremo aiutare o forse no, o addirittura un poeta robotico che ci venderà poesie, elaborate dalla community di Kickstarter, culla del progetto.
Avevo accumulato diverse parti di ricambio, in previsione di un upgrade per il protagonista, eppure ho deciso di acquistare varie di queste poesie che, ho scoperto sul sito ufficiale del progetto, potevano anche non avere attinenza con l’universo di gioco. Non c’era una vera e propria “ricompensa” ulteriore, che non fosse leggerle. E lo stesso capita con altre stanze segrete. Ed è qui che dimora per me il cuore del titolo. Il suo messaggio ecologista non è prominente o trasmesso in modo pedante, eppure è lì, traspare da un paesaggio, un dettaglio che in prima analisi sembra insignificante, o uno scenario inaspettato. Allo stesso modo possiamo ricevere alcune informazioni sul mondo che fu e il nuovo status quo, esplorando attentamente ogni angolo.
Il Robot Vacuo
Il 2017 è stato un anno essenziale per i Metroidvania, col rilascio di Hollow Knight, successo globale e, a mio avviso, un capolavoro moderno. In Haiku the Robot l’ombra dell’opera di Team Cherry è costante, forse anche troppo presente, a testimonianza di quanto il viaggio del cavaliere vacuo sia stato importante per settare un nuovo standard per questo genere di avventure. Tipologia in cui Haiku riesce ad ergersi con convinzione, dopo avventure di anni recenti come Metroid Dread, Ender Lilies Quietus of the Knights, Blasphemous e Ori and the Will of the Wisps, e altri, che hanno mantenuto viva la fiamma della community di appassionati.
Se rapportato ai più blasonati di questi, il piccolo Haiku non può vantare una presentazione stellare, ma Arcadia ha una propria identità, e la forza dell’esplorazione è viva e pulsante. Il combattimento, forse l’anello più debole, per quanto non sviluppato molto oltre le sue basi, garantisce alcune soddisfazioni, e sfide molto intense nelle ultime fasi. È possibile utilizzare chip per rafforzare il protagonista o donare alcune abilità passive, ma il loro impatto non mi è sembrato decisivo.
La mappa di Haiku è un piacere da esplorare, e anche rivisitare. Il backtracking è una caratteristica vitale del genere, anzi a mio avviso la capacità di rendere un’esperienza interessante incontrare una seconda volta luoghi già visti con occhi e strumenti nuovi è uno degli elementi che più apprezzo nei metroidvania. È presente un sistema di viaggi rapidi, marginale, ma con la progressione si acquisisce una conoscenza dei vari anfratti, dei luoghi più pericolosi e di quelli che consentono una traversata più pacifica. In poche parole, si diventa “abitanti” del mondo di gioco, una delle sensazioni migliori che si possano provare in un titolo simile, a mio avviso.
Commento finale
Haiku The Robot è una lettera d’amore ai metroidvania e ad Hollow Knight in particolare, che aderisce pienamente alle basi del genere, senza la pretesa di rinnovarlo, portando in scena un mondo malinconico e pericoloso, da esplorare un passo meccanico alla volta.
Recensione a cura di Marcello Cascio.
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Pros
- Un mondo interconnesso da scoprire una stanza alla volta.
- Atmosfera ben riuscita.
Cons
- Non convincono molto la gestione degli equipaggiamenti per il combattimento, e le battaglie stesse.