
Martha is Dead: guerra e follia a San Casciano
Available Platforms
Genre
Adventure , Horror , Psychological Horror
Release Date
24 Febbraio 2022
Developer
LKA
Publisher
Wired Productions
Martha is Dead, long live Martha
Martha is Dead è un titolo che è stato percepito come estremamente controverso. Non so se questo abbia avuto alla fine effetto positivo o negativo sulla ricezione del gioco ma, sicuramente, ha fatto parlare e discutere molto. Quando un colosso come Sony decide infatti di censurare una casa indipendente, facendo addirittura ritardare il rilascio del gioco, di certo qualcosa di interessante sotto sotto c’è. Martha is Dead è una avventura Horror che contiene al suo interno temi e situazioni controverse ma, almeno ai miei occhi, non fa dell’ostentare truculenza e oscenità varie il suo punto di forza. Al di sotto di questa presentazione si cela un titolo profondamente incentrato sulla narrativa e con un’attenzione al dettaglio encomiabile.
La dedizione nella resa di un’ambientazione unica, la ricerca storica, il racconto intimo della malattia mentale e la passione sconfinata per la fotografia analogica compongono un titolo dal fortissimo piglio autoriale che, pur avendo evidenti e a volte gravi difetti, riesce nell’intento di essere estremamente intrigante.
Se voleste scoprire tutti tasselli che vanno a comporre il complesso mosaico che risponde al nome di Martha is Dead, non vi resta che continuare con la lettura di questa recensione, basata su un codice review giocato su Playstation 4.
Italia, San Casciano 16 Luglio 1944
In Martha is Dead interpretiamo Giulia, figlia quindicenne di un generale tedesco e di una donna italiana. Il momento storico è dei più drammatici. L’Italia, piagata dalla Seconda Guerra Mondiale, è divisa in due e si ritrova ad essere teatro di combattimenti tra partigiani e forze tedesche. La famiglia di Giulia ha deciso di tornare nella casa dove Giulia e sua sorella gemella Martha hanno trascorso la loro infanzia con l’intento di abbassare il rischio di ritrovarsi in mezzo al conflitto armato.
Tutto sembra andare per il meglio fino a che, durante una passeggiata, Giulia trova il corpo di sua sorella Martha esanime nel lago vicino casa. Martha è morta e qualcuno l’ha uccisa. I genitori delle due ragazze arrivano sul luogo dell’accaduto troppo tardi per fare qualcosa. Si trovano davanti le due sorelle identiche e si convincono che sia Giulia ad essere morta e sia stata Martha a trovarla. Presa dal panico la vera Giulia non riesce a dire la verità, si ammutolisce e da quel momento inizia a vestire i panni della sorella. Martha era infatti muta dalla nascita e essendo esattamente identica a lei, non presenta altre differenza da questa se non la possibilità di poter parlare.
Questa tragedia corrode la famiglia dall’interno mostrando quanta finzione e non detti esistessero fra i suoi componenti. Giulia, distrutta dalla sua perdita, si trova quindi completamente sola ad indagare sulla morte della sorella avvenuta proprio sulle rive del lago che si dice essere dimora della Dama Bianca: spettro malevolo e antico che, secondo la leggenda, cerca vendetta rapendo e affogando le donne che si fermano vicino a quello specchio d’acqua. Anche il movente politico però si fa strada dato che in molti pensano che siano stati i partigiani ad uccidere la ragazza in modo da colpire il padre.
Una tela che piano piano si distrugge
La soluzione dell’enigma non è però così semplice come sembra. Giulia si troverà ad affrontare il sovrannaturale, la crudeltà della guerra e infine le insidie della malattia mentale. Tutto semplicemente troppo per una giovane ragazza di soli quindici anni. Il gioco si diverte infatti a prenderci in giro e a depistarci, ad assottigliare sempre di più la barriera che si staglia tra realtà e onirico facendoci costantemente dubitare di tutti quelli che ci stanno accanto e infine addirittura di noi stessi.
Martha is Dead presenta una narrazione lineare basata sul causa-effetto ma, procedendo nelle circa 6 ore di gioco, la trama inizia lentamente a sfilacciarsi e a diventare sempre più sconnessa e incomprensibile. È evidente l’intento degli sviluppatori di far uscire i giocatori dalla propria zona di comfort e di far capire agli utenti cosa possa voler dire convivere con la malattia mentale.
La direzione presa è sicuramente affascinante e d’impatto ma potrebbe lasciare più di un giocatore non soddisfatto dal finale del racconto messo in scena dal team di sviluppo. Alla fine di Martha is Dead sta al giocatore tirare le fila di ciò che ha vissuto Giulia. Questo fa intuire che il punto del gioco non era semplicemente quello di seguire una trama lineare ma di capire come, pezzo dopo pezzo, una mente umana si possa sgretolare e finire in frantumi.
Un’avventura Horror nel cortile di casa
Il gameplay di Martha is Dead segue in modo molto lineare gli standard delle avventure narrative Horror. Il gioco è suddiviso in “giorni” e in ognuno di questi ci ritroveremo ad esplorare sempre lo stesso ambiente. La casa di famiglia, il bosco, il lago e il cimitero. Ogni volta che esploreremo questi luoghi però saranno diversi per qualche motivo e si attiveranno eventi unici che faranno proseguire la storia.
Il giocatore dovrà quindi cercare di portare a termine delle semplici missioni che comprendono la ricerca di oggetti specifici, scattare e sviluppare una determinata foto o eseguire una specifica azione. Oltre alla missione principale il gioco presenta anche alcuni compiti “secondari”. Questi obiettivi sono a volte di facile e rapida attuazione mentre in altri casi più strutturati e interessanti. Va detto che il compimento di queste missioni non altera di molto l’andamento dell’avventura, ma permette comunque di ottenere ulteriori informazioni sul mondo di gioco.
Martha is Dead non sorprende dal punto di vista del mero contenuto ludico. Il gioco fa il suo lavoro, ma senza innovare o stupire. Punto molto interessante è però la dettagliata interazione con gli oggetti e l’integrazione della “modalità fotografica” come vera e propria meccanica di gameplay. C’è per esempio un’intera sezione del gioco dove ci verrà chiesto di usare il telegrafo per comunicare e per farlo dovremo letteralmente imparare a tradurre il codice morse a ripeterlo con la pressione ritmica del tasto X. Insomma, una figata.
Piazza il corpo macchina, scegli la pellicola e l’obiettivo, scatta la foto
All’inizio del gioco Giulia riceverà dal padre una macchina fotografica analogica. Questo oggetto nell’economia di gioco prende uno spazio importantissimo. Il giocatore infatti avrà sempre a disposizione la sua fidata macchina fotografica per scattare foto a qualsiasi cosa lo circondi. Oltre a ciò sparsi per la casa si possono trovare nuove estetiche, obiettivi, lenti e pellicole, ognuna adatta ad una specifica condizione climatica o scenario.
L’attenzione posta verso questa interessante aggiunta è massima, non solo durante la fase di scatto, ma anche nel processo di sviluppo delle foto stesse. Il gioco sotto questo punto di vista riesce addirittura ad insegnare qualcosa ai giocatori meno avvezzi al mondo della fotografia, pur semplificando alcuni passaggi e valori numerici; insomma, la modalità fotografica interna al titolo risulta molto interessante e ben tematizzata.
Ancora meglio poi quando la macchina fotografica va sfruttata per completare obiettivi del gioco. Uno strumento oramai utilizzato in moltissimi giochi che però qui prende vita grazie alla sua contestualizzazione e importanza all’interno del gameplay stesso. In più occasioni per esempio ci verrà chiesto di eseguire la foto a determinati soggetti utilizzando i corretti parametri e componenti.
Ma quanto è bella la Toscana?
Penso che per noi italiani sia quasi impossibile non ritrovarsi almeno un po’ nelle ambientazioni e nelle atmosfere di Martha is Dead. Qui, per fortuna, non mi riferisco alla componente horror e surreale, ma nella stupenda rappresentazione che il gioco porta a schermo della campagna Toscana. Tutte le case dei nostri nonni ricordano in qualche modo la villa dove abita Giulia, tutti i cimiteri italiani hanno la stessa struttura di quello che si può trovare nel gioco.
Martha is Dead riesce a esprimere un amore verso la terra di provenienza degli sviluppatori facendo così poco, eppure facendolo così bene. Mi rendo conto che per molti giocatori magari l’ambientazione del gioco possa apparire poco affascinante o troppo circoscritta ma è impossibile per me non percepire la magia insita nelle biciclettate estive, negli alberi di frutto nel giardino e nelle botti di vino in cantina. Tutto in questo gioco, partendo dai disegni delle opere di Dante sulle pareti e arrivando fino alle anfore poste nel giardino di casa, riesce a creare un vero e proprio dipinto sulla vita di campagna italiana.
Magia sì ma, purtroppo, con grossi limiti
E’ inutile girarci attorno: la resa tecnica di Martha is Dead è molto problematica. Molte volte vi imbatterete in glitch grafici, pop-up di texture e interi modelli 3D e, addirittura, in crash totali del gioco. Questi eventi capitano, sono frequenti e rendono in alcuni momenti frustrante giocare al titolo dato che rompono completamente la sospensione dell’incredulità.
Mi è capitato durante la mia esperienza di gioco di imbattermi in muri invisibili, cadute infinite verso il basso sfondando il pavimento, bruschi cali di frame e anche crash completi del gioco. Insomma Martha is Dead sotto questo punto di vista è carente e in difficoltà. E’ difficile che in una intera run del gioco non vi imbattiate in questi problemi e starà quindi al giocatore cercare di adattarsi e di mettere il meno possibile sotto stress la tenuta del gioco.
Questo non è affatto piacevole ma si può comunque procedere nel gioco e, muovendosi con cautela e attenzione, la maggior parte delle volte riuscirete ad evitare grossi crash.
Due parole sulla censura
I tagli fatti da Sony sui contenuti del gioco sono praticamente insignificanti. All’interno del gioco ci sono due scene nello specifico che sono state ritenute molto cruente e controverse. Quello che è stato fatto è renderle non più interattive ma solamente dei filmati saltabili alla pressione di un tasto. Queste scene infatti inizialmente erano guidate da quick time events che costringevano di fatto il giocatore a mantenere lo sguardo sullo schermo. Oltre a ciò è stato imposto agli sviluppatori di aggiungere la possibilità di attivare direttamente queste scene tramite menù attivando la modalità censura.
Pur non essendo assolutamente fan della direzione presa da Sony e riconoscendo l’effettiva crudezza delle scene in questione mi sento di dire che la censura attuata influisce in modo estremamente marginale sulla fruizione del gioco.
Commento Finale
Martha is Dead è un gioco estremamente autoriale che vuole parlare in modo diretto e crudo ai giocatori. Il titolo, pur essendo molto lineare sul lato del gameplay, mostra un’attenzione al dettaglio encomiabile. Ciò che colpisce maggiormente è infatti l’interazione con gli oggetti di gioco come la macchina fotografica ed il telegrafo e la capacità straordinaria di raccontare il “mood” dell’Italia del tempo, paese che alternava sole, campi, ville e biciclette a guerra, sangue e conflitto. È purtroppo problematico sul versante tecnico, cosa che non posso esimermi dal segnalare in fase di recensione.
Martha is Dead è un’opera affascinante, controversa e unica: uno dei primi titoli che punta tutto sul mostrare un’italianità autentica ed estremamente sentita. Per questo motivo il titolo va premiato nonostante i suoi difetti e i suoi limiti riguardanti il gameplay. Insomma, se siete amanti dell’Horror, dell’inquietudine e del mistero e siete affascinati da questa inedita ambientazione, non ignorate questo titolo.
Recensione a cura di Carlo Alberto Iocco.
Qui il sito ufficiale di Martha is Dead. Vuoi leggere altre nostre recensioni? Facile, clicca qui!

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Pros
- Ambientazione estremamente sentita ed affascinante
- La modalità fotografica diventa parte integrante del gameplay
- Narrativa entusiasmante e coinvolgente...
Cons
- Tecnicamente molto problematico
- Il prezzo è probabilmente un po' troppo alto in correlazione ai contenuti del gioco
- ...ma aperta a interpretazioni e volutamente non del tutto comprensibile