Omori

Available Platforms
Release Date

25 dicembre 2020

Developer

OMOCAT, LLC

Publisher

OMOCAT, LLC, PLAYISM

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Sul solco di titoli come Undertale, Earthbound, e Moon, Omori è un gioco di ruolo non convenzionale, che sfrutta le basi del genere in modo particolare e inaspettato.  Dopo una campagna Kickstarter, e diversi anni di sviluppo, il progetto ha finalmente visto la luce su PC lo scorso 25 settembre. Addentriamoci dunque nel mondo di questo titolo, dalle molteplici parti e colori, ideato da Omocat. Buona lettura!

 

Omori’s Blues e lampadine oscure

Sin da subito, un avvertimento ci mette in guardia: questo titolo tratterà di temi che potrebbero risultare disturbanti. A dispetto di un design delizioso che sembrerebbe perfetto per un gioco con un target giovanissimo, la storia di Omori affronta momenti di dolore, paura, disperazione. È proprio il contrasto tra i mondi che visiteremo, e la psiche del protagonista, a dare ulteriore forza al titolo. Desidero rivelare il minimo possibile in questa recensione, rimandando ad un eventuale approfondimento in separata sede un’analisi dettagliata di parti più specifiche relativi alla trama, e a come vi sono legati elementi di gameplay.

 

Omori White Space

 

Per cominciare, Omori ha due anime principali. Tutto comincia con un mondo prosciugato, stanco. Uno spazio bianco, sicuro, in cui ogni cosa è asettica e immobile, in bianco e nero, come il personaggio che controlliamo. Quasi un bozzolo. Il PC è fisso su una schermata, un vecchio quaderno di scarabocchi sembra fissarci di rimando quando lo apriamo. Il tema sonoro sembra accoglierci, ma si ripete come se non volesse lasciarci andare. Un gatto ci chiede “Stai aspettando che succeda qualcosa?”. Aspettare, aspettare… davvero non possiamo fare altro? In questa stanza così limitata e al contempo infinita, ci saranno pochi modi per andare oltre, e non tutti piacevoli. Eppure, un’altra vita sembra essere ad un passo, forse basta aprire una porta…

 

Headspace(s)

L’altra “metà” di questo titolo presenta ogni caratteristica di un gioco di ruolo a turni classico (per esempio, Dragon Quest). In un mondo coloratissimo, impersonando Omori, che sembra quasi un elemento estraneo, dovremo affrontare mostri e vivere avventure con i nostri amici Aubrey, Kel e Hero. Nelle prime fasi faremo anche la conoscenza di Basil, timido amico appassionato di fiori e fotografo ufficiale del gruppo, e Mari, la dolce sorella del protagonista.

 

Omori Photo

 

 

L’equipaggiamento che utilizzeremo sarà composto da peluche, palloni, padelle, e utilizzeremo giochi per infligger danni ai nemici, o snack per curarci. Cosa c’è di meglio di un bel picnic per recuperare le forze? Avremo una missione principale da seguire, ma saranno diverse le situazioni in cui incapperemo, tra pirati spaziali, superstar, germogli appassionati di tofu (!) ed esseri stranissimi. La bellezza della presentazione di Omori sta in come ogni schermata sia vibrante di vita, in particolar modo poi nei combattimenti, grazie ad un sistema unico: le emozioni!

 

 

Let it all out

In Omori i classici bonus e malus si riflettono nelle emozioni che influenzano i combattenti: ad esempio, la gioia ci darà la possibilità di  infliggere più colpi critici, ma al contempo potremo più facilmente mancare il bersaglio. Non mancheranno tecniche speciali, e anche combinazioni di mosse, per un sistema che non desidera scavare molto in profondità, ma è piacevole, e ben si integra con i temi della storia. Negli scontri più avanzati una gestione delle tecniche che interagiscono con le emozioni sarà fondamentale.

 

Omori Battle System
Il sistema delle emozioni, spiegato dal gioco.

 

Ad esempio, Omori può utilizzare la tecnica “Stab”, che si potenzia se questi è nello status Sad/Tristezza. Normalmente infliggeremmo meno danni con questa condizione, ma questa mossa addirittura permette di ignorare le difese dell’avversario, in tal caso. Ancora, Aubrey avrà una tecnica che indurrà lo status Happy, e il piccolo e impertinente Kel è specializzato nello sbeffeggiare i nemici, rendendoli Angry. In generale i personaggi hanno delle aree in cui eccellono nel combattimento, e ad esempio Hero è un fantastico healer con le sue skill, ma gli oggetti permettono un minimo di flessibilità.

 

Omori Fight
I nemici sono sempre stravaganti, ed espressivi per mostrare il sistema di emozioni.

 

 

Agire

A mio avviso le numerosissime componenti di Omori straripano di dettagli. I numerosi misteri che circondano i mondi di questo titolo vengono gradualmente svelati, ma non tutto è teso a questo fine ultimo, anzi il gioco ha diverse attività secondarie, missioni e minigiochi che possono impegnare anche per varie ore. L’esplorazione non è mai tediosa, dal momento che sarà facile evitare i nemici, se vorremo, e gli enigmi scorrono piacevolmente, complessi il giusto. Sotto questo aspetto, e anche in altri punti, Omori mi ha ricordato la saga di Pokémon: ognuno dei personaggi principali ha un talento che tornerà utile per sbloccare ulteriori aree, ricordando il sistema di Macchine Nascoste della saga dei mostriciattoli tascabili; ad esempio, col suo coltello Omori potrà tagliare piccoli arbusti, o la mazza da baseball di Aubrey sarà ottima per distruggere ostacoli per la strada.

 

 

Attraverso lo specchio

Parlando di strada, e cercando di arrivare ad un punto, quella di Omori, emotivamente parlando, non è semplice. Come menzionavo in un paragrafo precedente, i temi trattati da questo titolo sono tutt’altro che leggeri. Allo scavo psicologico nel personaggio principale si aggiunge anche una componente horror, che si nutre di mostri dell’anima. Non si tratta solo di jumpscare, presenti a più riprese, ma anche e soprattutto di momenti in cui l’ansia inizia ad accumularsi, fino a riversarsi in noi attraverso lo schermo. Bastano davvero pochi pixel, utilizzati nel modo giusto, per farci vivere la stessa paura provata dal protagonista di fronte ai pericoli che lo paralizzano. A questi si aggiunge la musica, che riesce a dare una nota di malessere e nero anche nelle melodie in apparenza più calme.

Per fare un ulteriore esempio, ho trovato il piccolo jingle che accompagna la vittoria in battaglia quasi “triste”, umile rispetto alle fanfare a cui siamo abituati. Buona la cura per il sound design, con dettagli che in alcune situazioni sanno essere molto efficaci. Nella contaminazione tra il mondo fiabesco e le tinte orrorifiche, Omori raggiunge vette di eccellenza, ritagliandosi con forza uno spazio come indie memorabile, in grado di lasciare il segno.

 

Omori Mirror

 

Il viaggio per arrivare alla fine è costellato di ostacoli, e vi saranno più strade, ma oltre ad avere un messaggio sostanzialmente positivo, l’interesse principale del titolo è esplorare i sentimenti umani, e lo fa attraverso un buon cast principale, di cui osserviamo più sfaccettature. I battibecchi tra Aubrey e Kel, in grado di superare le proprie differenze ed unire le forze al momento opportuno, le capacità da leader di Hero, la determinazione di Omori, che resiste ai colpi più letali, sono solo alcuni degli ingredienti di un mix che una volta raggiunta la fase centrale, con alcune scoperte, diventa irresistibilmente affascinante, e nelle fasi finali stupisce con dei colpi di genio.

 

 

 

 

 

Commento finale

Omori è un piccolo, fantastico gioco di ruolo che sfrutta il genere horror per raccontare una storia magnetica. Nel suo battle system, riesce ad essere intrigante, richiamando classici del genere, creando al contempo un sistema innovativo che si lega ai temi della storia. I suoi mondi di gioco sfruttano una grafica che richiama degli sketch, vitale e coloratissima, in grado di colorarsi di tenebra al momento opportuno. È un titolo che esplora l’infanzia, l’amicizia, il dolore, la fantasia, la rabbia, in un miscuglio di emozioni che è un piacere utilizzare e provare dentro, e poi fuori dallo schermo. Un’esperienza preziosa da portare sempre con sé, oltre la porta.

 

Recensione a cura di Marcello Cascio.

 

 

Qui la pagina Steam ufficiale del titolo. Per ulteriori recensioni, approfondimenti e news, qui la bacheca di CineWriting. Continuate a seguirci sui social, Facebook, Instagram, Twitter, e Telegram! Abbiamo anche un canale su Youtube!

 

 

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9

Incredibile

Pros

  • Fantasy, horror e surreale in un rpg indie unico.
  • Sistema di combattimento basato sulle emozioni in perfetta armonia con i temi del gioco, e ne arricchisce i momenti più importanti.

Cons